Polizia ambientale
Ultima modifica 9 aprile 2022
Il campo d’intervento della polizia ambientale è la tutela dell’ambiente nel senso più ampio del termine (aria, acqua, suolo, inquinamento acustico); esso è un settore che richiede specifiche competenze e che comporta un’attività di prevenzione e di controllo, attività ricadente sia nella sfera di competenza della polizia amministrativa che in quella della polizia giudiziaria (essendo frequenti i casi in cui si configurano veri e propri reati ambientali).
Il personale della Polizia Locale chiamato ad intervenire per problemi dinatura ambientale deve garantire un primo accertamento, coinvolgendo senza indugio l’organo competente: in caso di intervento sollecito di quest’ultimo, esso si limita a relazionare su quanto svolto fino a quel momento e quindi gli ulteriori accertamenti sono demandati ad altri; in caso, invece, di mancato intervento di detto organo, il personale della P.L. porta avanti i controlli ponendo in atto tutta una serie di interventi usufruendo, quando del caso, anche dell’ausilio di personale tecnico specializzato esterno al Comando.
È necessario, comunque, che vengano inoltrate al più presto tutte le segnalazioni agli organi competenti al controllo, nonché agli enti che possono o debbono adottare provvedimenti in conseguenza di quanto accertato. Nel caso di ipotesi di reato, il Comando di P.L. deve mettere in atto ulteriori provvedimenti cautelativi quali il sequestro del bene o della cosa in genere che ha provocato e/o provoca ancora l’inquinamento; in questo caso, il Comando, deve anche provvedere ad informare la competente Procura della Repubblica (notizia di reato, convalida di sequestro, atti d’indagine, ecc.).